mercoledì 4 gennaio 2012

Dal vecchio blog... (ottobre - novembre 2008)

giovedì, 02 ottobre 2008

Favori

Sono una persona alla quale non piace chiedere favori: non mi piace approfittare degli altri, non mi piace dover essere riconoscente, non mi piace il pensiero che mi potrebbe, poi, essere rinfacciato…
Eppure, da un po', non sono più io… è più forte di me… quando vedo una situazione in cui Werewolf potrebbe inserirsi dal punto di vista lavorativo non resisto.. e inizio a chiedere…
Anche oggi è andata così: un bell'ambiente, un gruppo di "ragazze" che lavorano nella scuola da anni, proponendo progetti di avvicinamento alla natura nel parco naturale vicino alla nostra città, ha aperto un nuovo museo della scienza.
Abbiamo lavorato già alcuni anni con loro per i progetti (ben fatti, chiari dal punto di vista scientifico e molto efficaci dal punto di vista pedagogico), così con una collega siamo andate a visitare il museo per vedere se c'erano nuovi spunti di lavoro. Raccontavano che si stanno ingrandendo, anche perché essendo tutte donne ci sono spesso gravidanze e maternità e servono forze in più…
Così non ho resistito: -Non vi servirebbe anche un baldo giovane?
- Certo! Se è in gamba…- mi ha risposto Paola
Per farla breve, le porterò il curriculum di Werewolf nei prossimi giorni, poi si vedrà.
Di certo quest'anno è già impegnato al mattino col servizio civile e magari potrà solo affiancare qualcuno di più esperto...  di certo all'inizio non guadagnerà granchè...
MA COME RESISTERE?
Lavorare con i bambini, potendo stare in mezzo alla natura, muovendosi…
Sarebbe proprio il lavoro che fa per lui !




sabato, 04 ottobre 2008

Ravanello pallido

E' un po' che Fatina voleva fare qualcosa di speciale ai suoi capelli: quando Luna è stata qui aveva una bellissima ciocca di capelli rossa: un ciuffo laterale tra i suoi capelli corvini e Fatina la ammirava molto, anche se l'avrebbe preferita viola. Solo che Fatina è quasi bionda, e sul suo colore di capelli il viola è inadatto. Così ieri è andata da Jimmy, il parrucchiere che si chiama con un vero nome da parrucchiere, e dopo averne parlato un po' con lui e che con le ragazze che lo aiutano, ha deciso cosa fare.
E' tornata con un nuovo taglio molto bello e con frangetta e ciuffi laterali viola chiari, quasi rosa. In realtà le sta bene, le illumina il viso e sembra un manga (per chi non avesse meno di 30 anni e/o non fosse in possesso di figli adolescenti: un personaggio dei fumetti giapponesi). Però sulle prime l'effetto è un po' bizzarro, così ho preso in prestito il titolo del film con la Littizzetto e ho definito il suo colore per quello che è: RAVANELLO PALLIDO... come le pagine di questo blog!
Si è offesa...



Il mio vero ruolo...

Ebbene lo ammetto: non sono capace di staccarmi del tutto dall'idea che Fatina e Werewolf non abbiano più bisogno di me... Così oggi è stata una giornata come ne avevo alcuni anni fa: il Capitano al lavoro, Werewolf con un po' di febbre - da coccolare, un paio di impegni nel pomeriggio da far combaciare per non scontentare nessuno, e nel mezzo, ad incastro, una corsa per riportare Fatina a casa...
Così mi sono sentita molto impegnata e necessaria...
Nella realtà: provata la febbre a Werewolf (che non ce l'aveva); dato istruzioni a Fatina per il pomeriggio; uscita da sola per un incontro col gruppo di ricamo; capatina in parrocchia all'incontro dei catechisti; ritornata all'incontro del gruppo di ricamo e piacevole paio d'ore trascorso con le amiche; recuperati Fatina e Light_Blue dalla stazione (alla quale Fatina si era recata autonomamente e dalla quale stavano tornando con l'autobus...); riprovata la febbre a Werewolf (che almeno stasera aveva qualche linea, ma che comunque era stato tutto il pomeriggio al telefono con Luna).
Conclusione: difficile adeguarsi al proprio vero ruolo attuale - di mamma un po' rompi e un po' inutile, in cerca di passatempi - dopo 20 anni in cui il proprio ruolo è stato la supermamma superindaffarata indispensabile a tutti!


martedì, 07 ottobre 2008

Assemblea di classe

Assemblea con i genitori. Oggi pomeriggio.
Leggiamo il contratto formativo.
Facciamo il punto della situazione: ci sono alcuni comportamenti dei bambini ancora da correggere, ci sono alcune cose del rapporto tra noi ed i genitori ancora da mettere in chiaro.
Chiediamo collaborazione nelle cose minime, direi quasi banali: firmare gli avvisi e le verifiche, controllare almeno ogni tanto che i compiti vengano eseguiti, rispettare gli orari di ingresso… Comunichiamo che, anche se qualche volta è stato fatto, non possiamo continuare ad ascoltare i genitori sulla porta della scuola, all'ingresso o all'uscita: veniamo richiamate dal dirigente, è una mancanza di rispetto nei confronti dei bambini che alle 8 dovrebbero iniziare a lavorare, e una mancanza di rispetto nei nostri confronti, che all'una smettiamo di lavorare (questo non lo diciamo chiaramente, ma lo facciamo capire bene ugualmente). Ci sono i momenti preposti a questo scopo, basta chiedere… Il martedì pomeriggio non abbiamo mai mandato via nessuno…
E' a questo punto che La Mamma Saccente dice:
- Ma per noi è scomodo, noi al pomeriggio lavoriamo!!! Ma non se ne potrebbe parlare ora, del comportamento dei bambini? Ma con quale frequenza succedono gli episodi?  E poi… anche questa cosa di entrare a scuola alle 10 ogni tanto… ci mette in difficoltà! Succede solo in questa scuola!
Cara (?) Signora Saccente, le ho già risposto adeguatamente a voce - la mia collega mi ha anche detto che mi stavo arrabbiando - ma desidero risponderle comunque anche qui (anche se non leggerà mai, almeno mi sarò sfogata del tutto!).
1) Anche noi lavoriamo il pomeriggio, è proprio per quello che siamo a scuola! E se non se ne fosse accorta lavoriamo anche al mattino, dato che a scuola ci sono i bambini! Vuole che ci incontriamo una sera a cena per parlare del suo figliolo?
2) Io sinceramente credevo di avere abbondantemente parlato del comportamento dei bambini… Se invece intendeva parlare del comportamento di suo figlio in particolare, sappia che non si possono trattare casi singoli durante l'assemblea, anche se a dir la verità una certa voglia oggi me l'ha fatta venire! Purtroppo sono troppo affezionata ai bambini, anche a quelli che fanno arrabbiare come il suo, per "sputtanarli" in mezzo a tutti gli altri genitori, e sono una professionista seria, altrimenti la mia risposta sarebbe stata diversa…
3) Gli episodi di cui parlavamo riguardano in particolare suo figlio, con la frequenza di 6 giorni su 7 (solo perché la domenica non c'è scuola), ma se gli dessimo una nota ogni volta che se la merita (come lei auspicava) ormai il diario non avrebbe più pagine bianche; in ogni caso, se proprio ci tiene, facciamo sempre in tempo ad iniziare.
4) Ecco… questo mi ha fatto davvero inc… arrabbiare! Si entra alle 10 quando c'è assemblea sindacale:  i diritti sindacali, per ora, sono ancora garantiti a tutti i lavoratori e anche se non le piace, o se non lo sa, le insegnanti sono lavoratori e non  missionari. Sfiga (per lei…) vuole che, nelle nostre classi, si riuniscano due delle tre RSU del nostro istituto… uno dei team più sindacalizzati. Se in altre scuole non succede è solo perché le insegnanti non partecipano alle assemblee sindacali (e non mi pare un buon segno). Non so se ci ha mia pensato, ma insegnanti ben informate sulla vita della scuola  producono effetti migliori nella vita scolastica: conoscere ciò a cui si ha diritto è il primo passo per ottenerlo, e ciò che otteniamo per noi è ottenuto anche per i bambini. Le faccio presente comunque che c'è un limite massimo, fissato per legge, di ore delle quali possiamo beneficiare, ma che questo limite fino ad ora non è mai stato raggiunto: l'anno scorso i bambini sono entrati alle 10 per 4 volte, quest'anno non so… ma in questo momento penso che il numero potrebbe aumentare…

Un'ultima cosa: io oggi ho fatto la figura di una persona che si altera facilmente, ma, dato che vedevo le facce di tutti i genitori, so anche che lei ha fatto una figura peggiore della mia!

Blue

Blue è il mio migliore amico.
Blue è una gran bella persona.
Blue scrive.
Blue parla di sé: conosco i suoi sogni e le sue tristezze.
Blue ascolta quando gli parlo di me: conosce le mie ansie e le mie debolezze.
Blue fa parte della nostra vita e quando Fatina era piccola gli diceva: "Se quando sono grande non hai ancora trovato una moglie ti sposo io".
Blue condivide il nome con Light-Blue, che per molti versi ne è una copia più giovane.
Blue se ne andrà via presto. Dice che non resiste più qui. Non resiste all'inquinamento, non resiste all'idiozia della gente, non resiste alla politica italiana… Vuole un posto migliore dove far nascere e crescere i suoi figli.
Blue non abiterà più a due passi dalla Gabbia, non vedrò più la sua auto parcheggiata o le sue finestre illuminate.
Non è una tragedia: ci sono le mail, le webcam, i cellulari…
Blue mi mancherà.


mercoledì, 08 ottobre 2008

Amore e musica

Due anni fa Fatina aveva iniziato a suonare il sax.
Era un progetto extracurricolare organizzato dall'insegnante di musica.
Lo strumento le piaceva, ma quando si è cominciato a fare sul serio sarebbe stato necessario imparare a leggere gli spartiti in modo scorrevole: Fatina non ne voleva sapere, era convinta che fosse una cosa troppo difficile per le sue forze. Così, finito l'anno scolastico, ha abbandonato l'idea.
Domenica scorsa, complice un bel raffreddore, lei e Light-Blue non sono usciti. Io sì.
Quando sono tornata erano seduti al tavolo con della musica scritta davanti... Sostengono che Fatina ha imparato così, in un pomeriggio, a leggere la musica.
Oggi si è andata a iscrivere ai corsi di sax della banda cittadina.
Gli spartiti non le fanno più paura: THE POWER OF LOVE!


giovedì, 09 ottobre 2008

Una scuola

La scuola di Fatina, alle 8 meno 20, è uno spettacolo.
La scuola di Fatina è quasi tutta femminile.
La scuola di Fatina è piena di ragazze di ogni razza e di ogni colore
La scuola di Fatina è considerata un ambiente “difficile”.
Ogni mattina, prima delle 8, vedi gruppi di ragazze che invadono la strada, che si chiamano, che si aspettano, che litigano, che ridono, che parlano al cellulare, che piangono...
Vedi jeans e veli, occhi truccati e capelli colorati, treccine e teste rapate, ragazze d'ebano e ragazze di cristallo.
Nella scuola di Fatina c'è chi sviene per la fame e chi lievita perchè è incinta.
Nella scuola di Fatina le assemblee di classe sono terapie di gruppo.
Nella scuola di Fatina le professoresse di italiano fanno leggere Verga e Maupassant senza averne l'aria.
Nella scuola di Fatina si dà a tutti la seconda opportunità, e magari anche la terza.
Nella scuola di Fatina le donne di domani imparano a conoscersi e a lavorare insieme.
Nella scuola di Fatina c'è chi si sente donna anche se non lo è, e nessuno ha nulla da ridire.
Nella scuola di Fatina c'è il mondo e i professori non si spaventano, per questo è una gran bella scuola!


lunedì, 13 ottobre 2008

Nella Gabbia

Quando siamo venuti ad abitare nella Gabbia, tanti anni fa, Werewolf era un lupacchiotto e Fatina era piccina. Doveva essere un momento felice, invece in pochi mesi il mondo per noi ha cambiato giro: è morto il nonno; la nonna, che fino al giorno prima lavorava, ha avuto un ictus ed ha iniziato un cammino di fatica e dolore durato cinque anni; io e Capitano eravamo soli a fronteggiare questa emergenza che è durata a lungo: la nonna, Werewolf , Fatina assorbivano tutte le nostre forze e anche gli altri nonni non riuscivano ad aiutarci molto, dato che erano alle prese con una bisnonna bisognosa di cure…
I primi cinque anni nella Gabbia sono stati faticosi e tristi.
Poi, improvvisamente, quando iniziavamo ad abituarci a gestire il tutto, e quando anche Werewolf e Fatina erano abbastanza cresciuti da poter essere lasciati da soli ogni tanto, la nonna è morta. Abbiamo impiegato alcuni mesi a disfare la sua casa e a  ritrovare una dimensione di vita normale, poi pian piano la Gabbia è diventata spensierata e sorridente (non sempre, certo, ma abbastanza spesso).
Oggi però il timore, l'angoscia, la sensazione di precarietà sono ritornate: il nonno è stato operato; non sapevamo bene come sarebbero andate le cose, l'età incide sulla riuscita degli interventi e quando, dopo più di un'ora che il medico è venuto a dirci che l'intervento era andato bene, il nonno non usciva ancora dalla sala operatoria, è tornata tutta la paura, tutta la preoccupazione…
Poi finalmente è uscito, era sveglio, ci ha riconosciuto…
E tutta l'angoscia è sparita: sei stato proprio bravo, Nonno, a non morire
E' rimasto, però,  in fondo in fondo, un piccolo tormento. Lo so che non potrà durare: i genitori non sono Higlander, anche se a volte tu ci spereresti. Le persone che invecchiano hanno tutta una serie di patologie che vanno curate e seguite, hanno esigenze anche di affetto molto particolari… Insomma, la Gabbia, inevitabilmente,  presto tornerà com'era… un po' triste, un po' piena di preoccupazioni.
Sappiamo, per esperienza, che comunque si sopravvive; ma al momento godiamoci la nostra Gabbia così com'è!


venerdì, 17 ottobre 2008

Sax...

- Mamma, ho deciso che regalo voglio per il mio compleanno...
- Ok Fatina, dimmi...
- Mi piacerebbe un sax, per non usare quello della banda...
- Va bene, si può fare.
- Lo vorrei GLITTERATO VIOLA!
- ................... ????????? L'hai visto da qualche parte?
- Viola no, ma ne avevo visto uno glitterato rosso ad Amsterdam...

DOBBIAMO SMETTERE DI PORTARE I NOSTRI FIGLI IN GIRO PER L'EUROPA!!!

Amore fraterno

Ragazzi... vi annuncio ufficialmente che abbiamo estinto il mutuo sulla casa!
Werewolf: - Ah, bene, meglio così!
Fatina: -Yeahhh!
- - - - - - - - - - - - - - - -
Mezz'ora dopo all'ospedale: - Nonni, vi annuncio che abbiamo ufficialmente estinto il mutuo!
Nonni: - Bene, complimenti!
Nonna rivolta a Fatina: - Sei contenta? Adesso sei proprietaria di una casa!
Fatina: - Mah, non so di chi sia esattamente, forse è della mamma...
Mamma: - E' nostra, mia e del papà, ma proprio per questo è anche vostra: quando io e il papà moriremo diventerà tua e di tuo fratello
Fatina: - Di chi esattamente? Mia o sua?
Mamma: - Di tutti e due, metà per uno.
Fatina: - Peccato!!!!!!!!!!!


sabato, 18 ottobre 2008

Sabato sera

Sabato sera... ore 23 e 27...
Werewolf, in pigiama, sta facendo non so cosa davanti al computer... Non è nemmeno al telefono con Luna... 
Fatina esce dal bagno in pigiama.
Light Blue è sul divano, già trasformato in letto, e guarda History Channel.
Il Capitano sta già dormendo da un'ora . 
Sballo del sabato sera? Per ora, qui, no...
 


domenica, 19 ottobre 2008

Domenica mattina

Adoro la domenica mattina! Oggi poi il Capitano è andato al lavoro presto, il letto è tutto per me, non sento russare nessuno, posso alzare la tapparella e accendere la luce...
Quasi quasi mi alzo, faccio colazione, poi torno a letto a finire quel libro che ho sul comodino da una settimana...
Che meraviglia... e questo libro è proprio divertente...
Amo la domenica mattina!
Fatina è già in piedi...
Già in piedi? Alle 8 e mezza?
Ah, va sul divano da Light-Blue...
Che carino questo libro!
Divano? Light-Blue e Fatina???
E' proprio divertente questa storia.
Però il divano scricchiola un po', sarebbe proprio da cambiare...
Divano? Scricchiola? Light-Blue e Fatina?
Ok, mi devo alzare...
Il salotto è troppo distante dalla mia camera da letto perchè sentano la mia presenza come imbarazzante.
Magari nel frattempo preparo il ragù... Così loro mi sentono: frigorifero, pentole, posate...
Già che ci sono svuoto anche la lavastoviglie, è un lavoro abbastanza rumoroso ma non troppo... E poi sistemo le stoviglie nei mobiletti...
Ok. Fatina e Light-Blue si alzano, migrano sul letto di Fatina.
Evviva! E' proprio quello che volevo!
Per non sembrare troppo spudorata mi sposto nel bunker, che è più vicino alla stanza di Fatina, accendo uno dei pc e guardo la posta.
Finalmente posso ritornare a letto con il mio libro: la mia stanza è confinante con la stanza di Fatina, le porte sono aperte, la mia presenza imbarazzante è assicurata.
Che meraviglia la domenica mattina!



martedì, 21 ottobre 2008

Un uomo...

C'è un uomo che ha accompagnato le nostre vite e ora sta per andarsene via: sabato partirà. E' stato con noi 26 anni: più di metà delle nostre vite.
Ci ha consigliato quando stavamo per sposarci e poi era con noi al nostro matrimonio.
Ci è stato vicino quando sono nati i nostri figli, ha condiviso con noi molte delle loro feste di compleanno, ospitandole, e i momenti in cui sono cresciuti.
Ha condiviso con noi il dolore del distacco dai nonni; ci ha ospitato spesso in casa sua, sia noi che molte altre famiglie.
Con lui ci siamo arrabbiati e abbiamo scherzato, abbiamo litigato e poi fatto pace.
E' un uomo umile, e profondamente umano.
E' un uomo, e perciò, come tutti noi, ha fatto degli errori. Ha sempre chiesto scusa, a volte anche per errori non suoi.
Presto se ne andrà... E ci dispiace tanto perchè inevitabilmente le cose cambieranno, e lui non sarà più così vicino a noi.
Lui si chiama Luigi ed era il nostro parroco.
Grazie di tutto! Buon viaggio!


giovedì, 23 ottobre 2008

Effetti collaterali...

- Capitano! Werewolf! Scusate, ma perché ci sono delle mutande blu da uomo appese al termosifone in bagno da tre giorni?
- Non sono mie!
- Mie nemmeno! Io le ho trovate a terra dopo che ho fatto la doccia e le ho solo raccolte.
- Sì (con aria schifata)! Il papi mi ha chiesto se mi ero cambiato le mutande prima che lui entrasse…
- Insomma, scusate, ma di qualcuno saranno!
- Magari le ha perse Light-Blue l'altro week-end quando è stato qui…
Fatina: - Come sono, boxer o slip?
- Slip, blu…
- Allora non sono sue, lui aveva i boxer!

Il gelo è sceso tra i maschi della Gabbia. Werewolf è prima sbiancato in volto e poi il suo sguardo è diventato di fuoco, facendo uscire molto più del suo 12,5 % di senso dell'onore familiare siculo. 
Magicamente le mutande sono finite nella cesta della biancheria sporca senza ulteriori commenti


Massaggiatore per labbra

Come succede a tutti, ci sono temi e situazioni che conosco bene ed altri che mi sono alieni.
Tuttavia, quando mi capita l'occasione, dato che sono tendenzialmente curiosa, sono felice di accostarmi ad argomenti nuovi per cercare di conoscerli meglio…
Sta succedendo così, in questo periodo, con gli strumenti musicali: ho sempre apprezzato la musica, ma non sono mai andata oltre questo aspetto; Fatina, però, per il suo compleanno ha chiesto un sax. Dato che, in questa piccola e limitata città, gli unici due negozi di strumenti musicali esistenti non tengono strumenti a fiato, sto cercando informazioni su internet per vedere negozi, prezzi, marche.
Nel mio girovagare fra i siti, tra un sax tenore e uno contralto, mi sono imbattuta in un "massaggiatore per labbra" (strano piccolo attrezzo che, da quel che ho capito, serve soprattutto a chi suona tromba o trombone).
- Fatina, guarda, c'è anche un massaggiatore per labbra!
- Ah, sì? Ma io ce l'ho già!
- Ma dai, vieni a vedere che strano che è!
- Ma tanto io ho Light-Blue!
- ??????
- Ahhhhh, ma è un oggetto! Io pensavo che fosse una persona che ti massaggiava le labbra con i baci….


Nuovi mostri

Quando Werewolf era un lupetto non stava mai fermo, mangiava pochissimo, correva invece di camminare, raramente taceva ed era incredibile per quanto riuscisse a leggerti dentro ed a cogliere il tuo star male o il tuo essere felice; aveva occhi grandi e neri, sguardo fermo, un sorriso che ti conquistava al primo sguardo.
Ora passa almeno la metà della sua giornata davanti ad un computer, mangia molto più di quanto abbia mai mangiato, ogni tanto si rianima e riappare per poi scomparire poco dopo, di nuovo, in camera sua, se non fosse per il servizio civile al mattino non uscirebbe più di casa.
Ma la cosa più sconvolgente è come sia diventato indifferente alle persone che gli dovrebbero essere più care.
- Werewolf, vai a trovare il nonno: è ancora in ospedale, la degenza si complica e si allunga, è triste, è demoralizzato…
- Sì, va bene, ci andrò…
Oggi è tornato all'una da scuola. C'erano due ingressi all'ospedale: uno alle 3 e uno alle 7 e mezza. E' rimasto chiuso in camera sua tutto il pomeriggio, davanti al computer.
- Werewolf, te l'ho detto anche ieri: vai a trovare il nonno ogni tanto… non sta bene…
- Ma sì! Ci andro'….

Dov'è finito quel lupetto con gli occhi limpidi e fieri? Perché al suo posto c'è un mostro che rimane nascosto nella sua tana e non esce nemmeno ogni tanto, per aiutare il resto del branco?
Quando tornerà il mio lupo preferito?


domenica, 26 ottobre 2008

Doppia vita

Cosa si prova quando si scopre che la propria madre ha una doppia vita?
Sgomento, ansia, senso di estraneità?
Ci si sente traditi, si perde la fiducia nel mondo, si rimettono in discussione le proprie certezze?
Si pensa ai segnali premonitori, si analizzano i movimenti per capire quando e come?
Oppure si scoppia in una solenne risata?
I miei figli hanno scoperto questo blog...

Tra noi maschi...

Poco dopo che è arrivato Light-Blue, il Capitano esclama: - Quando Fatina fa la doccia, vieni al computer che poi mi mostri come devo proseguire in Guild Wars!
Il tono non sembra molto da invito, anzi, è piuttosto perentorio...
- Per favore! - aggiungo io – E' meglio se chiedi per favore!
Il Capitano ritorna in sé e mi dà ragione: - Sì, è vero, per favore...
E Light-Blue di rimando: - Non c'è bisogno di “per favore” e “grazie” TRA NOI MASCHI!

Ieri e oggi

Caro Nonno, ieri e oggi sei un bambino, un bimbo delicato e un po' capriccioso.
Ieri e oggi sei una roccia fortissima e fragile, e come la roccia resti immobile a sfidare le intemperie anche se la pioggia e il vento ti sgretolano un po' per volta.
Ieri e oggi sei un patriarca - con la tua famiglia al tuo cospetto - eppure costretto a cedere alla forza delle tue tre donne che, forse, ti hanno un po' viziato, ma che alla fine comandano la tua vita.
Ieri e oggi stai male, e continui a combattere. La tue mani tremano, i gesti quotidiani sono faticosi.
Sei le mie radici, sei stato il mio tramite per capire il mondo, sei il primo uomo che abbia mai amato e mi hai insegnato a non chinare mai il capo per sottomettermi, ma solo per onorare chi se lo merita.
Combatti Nonno, noi siamo lì con te!


lunedì, 27 ottobre 2008

Stomaco e cervello

C'è stato un periodo, alcuni anni fa, in cui il mio stomaco era direttamente collegato al cervello. Dentro di me c'era una voragine, fatta di ansia, di paura, di inadeguatezza; quando si faceva sentire dovevo riempirla in qualche modo. Il modo più semplice era il cibo.
Poi ho deciso che volevo vivere, ho detto al chirurgo: - Non ce la faccio più! Mi tolga il collegamento tra stomaco e cervello!
Mi ha risposto: - L'unica cosa che posso fare è fare in modo che il tuo stomaco si riempia subito. Vedrai che basterà.
E così è stato.
Ma adesso, ogni tanto, quando l'ansia, la paura, la vita, si fanno sentire come stasera, lo stomaco si chiude, e non passa nulla: nemmeno un po' d'acqua.
Il mio stomaco è sempre collegato al cervello, sono solo stati invertiti i collegamenti...


mercoledì, 29 ottobre 2008

Partenze e arrivi

Ok, finita la tregua: domattina presto Werewolf parte per raggiungere Luna; resterà da lei una settimana.
Venerdì arriverà Light-Blue, resterà qualche giorno.
Borsone, pulizia della stanza, lenzuola e piumone...
Ho realizzato che io e il Capitano, che stiamo insieme da 30 anni, a parte il militare 28 anni fa, non ci siamo mai separati per più di due settimane di seguito.
Werewolf e Luna non si vedono dal 7 settembre.
E' propro ora che Werewolf parta!
Buon viaggio Werewolf, buona vacanza a te e a Luna!

Conversazioni illuminanti

A casa
Werewolf: - Bella maglia mamma, più la guardo e più mi sembra la divisa della 1^ serie di Star Trek!

A scuola
A. di ritorno dalla palestra dopo un'ora di attività: - Maestra, maestra, abbiamo giocato a manopalla!
(trad. per i non sportivi: pallamano)

Fatina e la politica

Fatina è davvero cresciuta!
A differenza di Werewolf, che fin da piccolo voleva capire quel che succedeva nel mondo, ed ha sempre manifestato un certo interesse per la politica (intesa nel senso migliore: come amministrazione della “polis”), lei non solo non se ne è mai interessata, ma ne era infastidita: un po' dal fatto di non capire, un po' dai toni e dalle modalità di confronto che utilizza il dibattito politico quando viene mostrato in tv.
Complice l'atmosfera tesa che circonda in questi giorni il mondo della scuola, complice un'assemblea d'istituto tenuta stamattina, complice – forse anche – un evento del festivaletteratura di settembre che tentava di spiegare ai ragazzi perchè la politica interessa la vita di tutti noi, Fatina oggi a pranzo mi ha spiegato la riforma Gelmini: tutti i tagli, tutti i risvolti pratici e le ricadute sulla vita delle persone vere, naturalmente con le sue considerazioni ed i suoi commenti.
Questo semplice fatto mi ha fatto pensare ad alcune cose:
  • un merito indubbio di questa riforma è di far ritornare il mondo della scuola in piazza, ma soprattutto a discutere: studenti, insegnanti, genitori, a riappropriarsi del ruolo di motore del futuro;
  • in una casa in cui si parla del mondo, anche chi apparentemente non ascolta prima o poi si lascia prendere dalla passione civile;
  • io e Werewolf discutiamo da settembre di questa riforma, in modo ampio e diffuso, ma Fatina ha dovuto percepire i risvolti reali, “pratici”, di questa – ormai - legge per comprendere del tutto di cosa stavamo parlando;
  • i miei figli hanno forme mentali assolutamente diverse: con Werewolf abbiamo quasi sempre parlato dei “massimi sistemi”, dell'ideologia che sta sotto questa riforma, dei princìpi che sono stati violati: l'istruzione come diritto, come mezzo per migliorare, come risorsa per il singolo e per tutto il paese – lui è un idealista, ciò che lo scuote e lo turba maggiormente sono le idee; con Fatina è stato necessario far passare le idee attraverso la realtà: qualcuna delle sue compagne non potrà frequentare l'università anche se lo vorrebbe, in quella materia le ore verranno ridotte, per quella attività i soldi non ci saranno più – lei è concreta, ciò che la turba e la spaventa di più è legato al vil denaro, o meglio alla sua assenza.
In ogni caso, se la conoscenza e la volontà di capire rendono migliori e aiutano a crescere, Fatina è proprio cresciuta!

giovedì, 30 ottobre 2008

In piazza (1)

Stamattina, dopo aver portato Werewolf in stazione, sono corsa a scuola per attaccare ai cancelli i cartelloni dello sciopero che non ho potuto appendere ieri. Poi, poco più tardi, sono andata al presidio, che in piazza, e poi ho partecipato al corteo degli insegnanati che si è unito, infine, a quello degli studenti, che anche in questa piccola città fanno sentire la loro voce.
Erano tanti anni che non partecipavo attivamente ad una manifestazione, e a quest'età i particolari hanno un valore diverso da quando ne hai 18...
Intanto i ragazzi: in corteo diversi dei nostri ex scolari, in prevalenza quelli che sono nei licei. Una bella soddisfazione! Cresciuti con tre maestre, sono un esempio vivente di ciò che abbiamo insegnato loro: a saper capire il mondo, a impegnarsi a fondo (c'erano tanti altri ragazzi fuori da scuola, ma non in corteo...), a usare i modi corretti anche nella protesta (nessuno scontro, toni misurati, tanti sorrisi), a non aver paura.
Poi l'incontro tra i due cortei: l'applauso vicendevole, liberatorio, le grida festose di benvenuto, l'incitamento reciproco a continuare...
E gli slogan e gli striscioni, belli, colorati, mescolati tra studenti e insegnanti: “Maria Stella riforma tua sorella”, “Taglia, taglia, il bambino raglia”, “Gelmini adottami, così mi paghi tu l'università”, “The school must go on”, “Non è un paese per giovani (maestre)”...
Chi non c'era ha perso l'occasione per sentirsi davvero parte di un gruppo importante per il futuro!
(ps: e dopo il racconto dell'aspetto "pubblico", domani il resoconto della manifestazione secondo un'ottica assolutamente privata)


sabato, 01 novembre 2008

In piazza (2)

In piazza mia figlia mi ha detto: "Non riuscivo ad immaginarti così" e forse un po' si vergognava di questa mamma strana.
In piazza una persona che lavora con me da quattro anni e osservava dai bordi della strada mi ha detto: "Non immaginavo di trovarti qui in corteo" e si è unita al corteo perché io ero lì.


In piazza, dopo tanto tempo, ti ricordi di tanto tempo fa…
Quando all'inizio degli anni 80, ragazzina di 20 anni piena di sogni e di ideali, davanti a Palazzo Madama, hai visto la Celere pronta alla carica contro ciechi e sordi… 
Quando hai chiesto ad un poliziotto, poco più grande di te, se davvero l'avrebbe fatto e lui ti ha risposto: "Se mi arriva l'ordine sì"…
Quando ti sei trascinata dietro 5 persone cieche, di corsa, tra i vicolini di Roma, in cui non eri mai stata…
Quando sei tornata a casa e stentavano a crederti perché i telegiornali non avevano dato questo tipo di notizie…
Quando hai capito che non vivevi in un paese così giusto come sembrava…
Quando hai giurato a te stessa che non te ne saresti mai dimenticata e che avresti sempre fatto tutto quello che era in tuo potere per protestare contro le ingiustizie verso i piccoli e i deboli…
In piazza, dopo tanto tempo, era uno di quei giorni in cui non hai dimenticato…


In piazza sai che sei quasi sempre stata dalla parte dei perdenti, ma non perdi la speranza.
In piazza continui a sperare che il futuro non sia come vorrebbero che fosse.



lunedì, 03 novembre 2008

Malinconie

Brutta giornata oggi… Fatina era giù di corda, triste, piuttosto intrattabile…
Il motivo? Tanti e nessuno. La scuola, le amiche, i molti impegni… Al telefono ha tagliato corto persino con Light-Blue…
Del resto novembre è un mese malinconico…
Abbiamo parlato un po’… L’ho aiutata un po’ con lo studio…
Poi pian piano il malumore è passato.
Era un po’ che non succedeva: la vicinanza di Light-Blue le fa bene, e i suoi momenti "neri" sono diminuiti da quando stanno insieme, anche se ogni tanto ritornano.
Lei è una di quelle persone a cui l’amore fa bene: era musona, spesso triste, permalosa ed insicura. Ora è, quasi sempre, sorridente, sicura di sé e molto più tollerante.
Ed inevitabilmente mi viene da chiedermi: ma com’era Light-Blue prima di incontrare lei?


Sogni

Gli scorsi due giorni, in cui Light-Blue è rimasto qui, sono stati giorni di sogni.
Da parte di Light-Blue si è trattato dei classici sogni fatti mentre si dorme; da parte di Fatina di sogni ad occhi aperti.
In entrambi i casi erano sogni di giovani innamorati, ed è giusto che sia così, perché un giovane amore deve nutrirsi di sogni.
Tipicamente freudiano quello di Light-Blue, mostrava la sua voglia di mettercela tutta per far andar bene la storia tra lui e Fatina, pur nella consapevolezza dei molti ostacoli da superare. Solo che, essendo freudiano, era "criptato" e lui non ne ha colto la positività.
Molto chiaro quello di Fatina: "voglio sposarti e avere tanti bambini", ma è stato un po’ smontato dal Capitano: "La mamma diceva di volere sei bambini, ma dopo che sei nata tu ha detto basta…"
Pensandoci bene… non è molto facile avere la loro età ed un amore in fase di costruzione!

martedì, 04 novembre 2008

Side A - Side B

Per la Gabbia, il lato positivo che una volta a settimana arrivi Light-Blue è che mi vedo costretta a sistemare (almeno apparentemente, almeno in parte) il disordine sovrumano che di solito regna in questa casa alla fine di una settimana in cui sono stata presa da tremila altri impegni. Il lato negativo è che il lunedì viene riempita di stendibiancheria con lenzuola da asciugare, e in questa stagione non è facile…
Per me e il Capitano, il lato positivo che ogni tanto parta anche Werewolf, è che, se Fatina e Light-Blue escono, la casa è tutta per noi almeno per un po' . Il lato negativo è che se stanno troppo in casa dobbiamo fare la guardia…
Per me, il lato positivo che Fatina e Light-Blue siamo da accompagnare al cinema, ogni tanto, il sabato sera, è che con questa scusa posso trascinare fuori il Capitano nelle sere in cui di solito resta inchiodato davanti al computer Per lui il lato negativo è dato dal traffico e dalla quantità di gente che è fuori il sabato sera, ma prima o poi spero che si abituerà…
In ogni situazione c'è un lato A e un lato B… l'importante è trovarli sempre tutti e due…


giovedì, 06 novembre 2008

Centro commerciale

Oggi pomeriggio ero in un centro commerciale con Fatina, eravamo affacciate ad una vetrina, lei era in cerca di un regalo per Light-Blue (per il loro “sesto mesiversario”) e stavamo valutando le diverse possibilità di scelta...
Improvvisamente sento una voce alle mie spalle “State facendo spese?”
Era la mia collega C. con suo figlio, diciassettenne.
Rispondo “Federica sta cercando un regalo per il suo moroso” e lei, indicando il figlio: “Anche lui, per la sua ragazza...” Sono seguite alcune veloci considerazioni sul ruolo delle mamme moderne, quindi abbiamo proseguito con gli acquisti.
Io e C. abbiamo lavorato nella stessa classe per 5 anni, quando i nostri figli erano piccoli - i suoi di poco più piccoli dei miei. Abbiamo condiviso i problemi scolastici e anche quelli personali, come è inevitabile in queste situazioni. Le nostre famiglie hanno, ogni tanto, cenato insieme mentre i nostri figli giocavano nell'altra stanza. Ci siamo confidate le ansie sul futuro e rimpianti nei confronti del passato mentre, con la nostra classe, sperimentavamo le attività più varie: insieme a lei ho utilizzato per la prima volta – sono passati 10 anni - internet a scuola, con chat e forum.
Poi la vita va avanti e, a volte, divide.
Ora, pur lavorando nella stessa scuola e vedendoci spesso, cambiando classe il rapporto si è un po' affievolito, soprattutto per quel che riguarda i rapporti personali. Dei suoi figli so che scuola fanno e poco altro, così lei dei miei.
Ma oggi ci siamo ritrovate, davanti ad una vetrina, ad aiutare i nostri figli a cercare un regalo per i loro amori... e ci siamo messe insieme gli occhiali per poter leggere i cartellini dei prezzi...


venerdì, 07 novembre 2008

Asma

Da tre giorni sono tormentata da attacchi d'asma. Da due notti dormo praticamente seduta per riuscire a respirare. Asma allergica, da pollini, hanno diagnosticato anni fa, anche se in questa stagione in teoria dovrebbe essere terminata da un po' la fioritura... E allora parlano di complicanze bronchiali e cose simili...
In realtà questa storia ha un inizio preciso.
Quando Werewolf era un lupettino piccolissimo e noi non ci eravamo ancora rasseganti ad avere per casa una creatura costituzionalmente insonne, cercavamo in tutti i modi le strategie che potessero favorire il suo relax e il suo riposo. Così quell'estate affittammo un appartamento sul lago: il clima invitava alla calma e tutto era molto tranquillo (tranne Werewolf, naturalmente). Rimanevamo io e lui nell'appartamento all'interno del residence, e il Capitano ci raggiungeva appena poteva. Il lago è bello, e io molto spesso mi caricavo in auto il mio lupetto e andavo in giro con lui. Sin da allora molto ubbidiente, sedeva senza protestare, legato nel suo seggiolino sul sedile dietro. Amava molto le caramelline tonde di zucchero, e io ogni tanto gliene davo qualcuna, anche durante le nostre gite in auto.
Quel giorno era arrivato anche il Capitano, e decidemmo di attraversare il lago con il traghetto, per non doverlo “circumnavigare”. Caricammo l'auto, poi salimmo sul ponte.
Diedi una delle sue solite caramelline a Werewolf. La caramella si incastrò in gola. Io vedevo Werewolf non respirare, cambiare colore... Pensavo, dentro di me, che avrei dovuto prenderlo per i piedi, capovolgerlo per far uscire la caramella, mi immaginavo la scena... ma ero completamente paralizzata: non riuscivo a muovermi.
Per fortuna il Capitano, molto più concretamente di quanto abbia fatto io, lo prese per i piedi, gli diede un colpetto sulla schiena e fece uscire la caramella assassina. Werewolf si arrabbiò anche un po' perchè aveva perso la sua caramella.
Mi sentivo in colpa, per avergli dato la caramella e per non aver saputo fare nulla per salvarlo.
Nei giorni successivi mi resi conto che, se fosse successa una cosa simile mentre Werewolf era sul seggiolino, solo in auto con me, probabilmente non me ne sarei nemmeno accorta, dato che ero impegnata a guidare: avrei fermato l'auto all'arrivo e avrei trovato il mio bimbo morto.
I sensi di colpa aumentarono... non se ne sono ancora andati... provo anche ora quello che provavo allora...
Dopo qualche mese iniziarono i problemi che poi sarebbero stati classificati come asma allergica.
Forse il mio corpo ha avuto bisogno di trovare una causa organica per far partire il meccanismo, ma io so benissimo che la mia asma è la mia espiazione: Werewolf avrebbe potuto morire soffocato, gli mancava l'aria... Perciò a me l'aria deve mancare un po' ogni giorno. 


Arrivi e partenze

Werewolf è ritornato due sere fa, pieno di doni e pacchetti, con un bel sorriso stampato in viso. Lo stato di grazia è durato poco: stasera già era più nervoso...
Ho svuotato la borsa da viaggio che aveva portato con sé e, stasera, l'ho riempita di nuovo per Fatina: novembre è arrivato, i suoi voti non sono stati del tutto splendidi, ma nemmeno pessimi, così ha avuto il permesso di andare da Light-Blue per la fiera di San Martino che si svolge nel suo paese. Innegabile che io e il Capitano siamo un po' in ansia...
Stasera, quando sono andata a trovare il nonno in ospedale, raccontavo dei cambi di borsa tra i figli... ed è stato proprio lui, il nonno, che si è messo a ridere! Poi mi ha detto “Salutala, dalle un bacino”. Rideva, delle mie ansie e delle mie “vicissitudini”.
Ed è stato solo perchè ero troppo contenta di vederlo stare un po' meglio che non gli ho ricordato com'era lui quando ero io ad avere 14 anni...
Coprifuoco alle 7 di sera, non c'era altra possibilità...
Figuriamoci se gli avessi chiesto il permesso di andare a dormire da UN AMICO!


lunedì, 10 novembre 2008

Lacrime e sorrisi

Ieri sera sono andata a riprendere Fatina dopo 28 ore trascorse a casa di Light-Blue…
I saluti sono durati 10 minuti buoni, ma soprattutto, appena è salita in auto, Fatina si  è messa a piangere… sommessamente, ma inconsolabilmente, con i lacrimoni che le scendevano a fiumi sulle guance…
Invano ho cercato di farmi spiegare il motivo di tanta disperazione… Dopo una decina di chilometri il dondolio dell'auto l'ha fatta addormentare.
Si è svegliata all'arrivo e, all'ingresso nella Gabbia, ha ricominciato a piangere…
Potrei proseguire con i dettagli di quante volte ha smesso e ricominciato, ma non è importante. L'importante è che, chiedendo qual era il motivo di tutto quel pianto ricominciato più e più volte, ho scoperto che lei e Light-Blue non avevano litigato e non era successo nulla di particolarmente strano, o grave, tra loro. Ad un certo punto, durante la serata, dopo essere riuscita a tranquillizzarsi un po', mi ha spiegato qual era il motivo di tutta questa tristezza…
"Quando mi ha salutato sorrideva…"
Ok. Io non sono particolarmente brillante, ma che motivo è?
"Uhmmm… forse perché avresti voluto vederlo contrariato quando te ne andavi?"
"Ma no… perché io penso al suo sorriso e mi emoziono, così mi viene da piangere…"
Rettifico il post di qualche giorno fa: anche a Fatina, non sempre l'amore fa bene!!!


mercoledì, 12 novembre 2008

Ippopotami

A monito e futura memoria di tutti gli abitanti, a tempo pieno o parziale, nonché ai visitatori occasionali della Gabbia:
IL CAPITANO HA SEMPRE RAGIONE!
Anche quando sembra che abbia torto, anche quando sembra che ti prenda in giro, anche contro il buonsenso e la scienza, anche quando non lo sa nemmeno lui: EGLI HA SEMPRE RAGIONE!
Innanzi tutto una premessa.
EGLI ama molto il confronto dialettico, ha il gusto del potere della parola: fin da quando Werewolf e Fatina erano piccoli si divertiva a proporre loro discussioni di vario genere con l'intento pedagogico di abituarli a confrontarsi con chi la pensava diversamente da loro. In realtà gli argomenti erano spesso, francamente, irrilevanti ed ho il sospetto che quasi sempre li proponesse solo per potersi divertire. I risultati, del resto, non erano sempre all'altezza delle aspettative: Werewolf, focoso di natura, quasi sempre si arrabbiava; Fatina dopo poco se ne andava sdegnosa...
Quindi i fatti.
Il più famoso di questi argomenti è stato per anni l'ippopotamo.
EGLI ha sempre sostenuto che l'ppopotamo è anfibio in base ad uno dei più celebri trucchi dialettici:
  • anfibio è un animale che vive sia nell'acqua che sulla terra
  • l'ippopotamo vive sia nell'acqua che sulla terra
    QUINDI
  • l'ippopotamo è anfibio.
Al di là del gusto del giochetto, col suo spirito da indomito ribelle, il Capitano ha sempre criticato le classificazioni rigide, comprese quelle scientifiche (sostenendo che la scienza, per definizone, deve sempre rimettersi in discussione – forse si sente scienziato dentro, ma cerchiamo sempre di non dargli troppa corda quando inizia con queste elucubrazioni...)
Werewolf ed io, complice la nostra formazione da istituto magistrale (in cui si parla spesso di creatività, ma che al pensiero divergente in realtà lascia ben poco spazio) l'abbiamo spesso deriso, Fatina lo ha per lo più ignorato: sui libri di scienze gli anfibi sono rane e simili, non certo gli ippopotami.
E per finire la conclusione inattesa.
Ieri, mentre ero a scuola e con i bambini sfogliavo un libro sugli animali, il mio sguardo ha incrociato una scritta: “Hippopotamus amphibius”.
Ho impiegato alcuni secondi a realizzare, sono tornata indietro sfogliando ed ho visto proprio la stessa scritta, con in più la dicitura italiana: “Ippopotamo anfibio”, che null'altro è che il nome scientifico del comune ippopotamo.
Non ho avuto il coraggio di divulgare la notizia subito ieri, ma oggi a pranzo, davanti anche a Werewolf e Fatina, ho dovuto provvedere.
Onore al nostro Capitano: magari non lo sa nemmeno lui, ma EGLI HA SEMPRE RAGIONE!


sabato, 15 novembre 2008

Ragione e memoria

Il Capitano avrà anche sempre ragione… ma ogni tanto combina qualcosa!

Per sfuggire alle insopportabili estati padane, tutta la famiglia è socia da molti anni di un circolo sportivo (piscine, prati per prendere il sole, campi da tennis, da basket, ecc.).
La scorsa estate, però, Werewolf non trovava più la propria tessera, ed è stato costretto ad entrare sempre senza farsi troppo notare: fortunatamente lui e Fatina hanno fatto qui le loro esperienze di sport agonistico -lui con il calcio, lei con il pattinaggio artistico- sono perciò ancora conosciuti, e nessuno ha mai chiesto il documento…
Resta il fatto che, per tutta l'estate, Werewolf è stato rimproverato per il suo disordine atavico e incorreggibile e per tutta l'estate ha cercato, senza fortuna, il tesserino tra le sue cose.

Ieri, forse sperando nel nostro oblio, o per sua stessa dimenticanza, il Capitano ha tirato fuori dal proprio portafogli il tesserino di Werewolf e, senza alcuna titubanza, ha detto: "E' sempre il solito! L'estate scorsa non l'ha fatto timbrare!" 
Quando gli ho ricordato che la tessera era sparita (e anche cercata…) sin dall'inizio dell'estate, e gli ho chiesto come fosse finita nel suo portafogli, mi ha risposto che - FORSE - l'aveva presa lui per farla timbrare, ma poi se ne era dimenticato e l'aveva persa di vista per tutta l'estate.

Conclusione: il Capitano ha sempre ragione, ma, visti i problemi di memoria che ha tra un po' non se ne ricorderà più… 


martedì, 18 novembre 2008

Notti movimentate

Quando sento giovani mamme e papà parlare di bimbi che non dormono, sono sempre combattuta tra il narrare le nottate passate con i nostri figli (tanto per far loro sapere che, nonostante le apparenze, si sopravvive a tutto) e il tacere, per non scoraggiarli…
Il fatto è che sia Werewolf che Fatina ci hanno dato un bel po' di problemi col dormire.
Il Capitano ed io siamo sempre stati piuttosto tranquilli, prima…
Prima che nascesse Werewolf, se non riuscivo a dormire almeno 9 ore filate per notte, letteralmente,  non riuscivo a stare in piedi il giorno dopo. Dopo un anno sono andata a scuola più di una volta dopo aver dormito due ore in totale, suddivise in due parti…
Fatina invece, dopo averci illuso che le cose con lei sarebbero andate meglio, ha iniziato ad avere (anzi, a darci…) problemi appena ho smesso di allattarla al seno…
Non sono servite a nulla le tecniche più varie, né i trucchi più disparati che provavamo. L'unica cosa che è servita è stata il tempo. Quando sono cresciuti, pian piano, hanno imparato anche a dormire, o almeno a non piangere e a non temere la solitudine della notte.
E le nostre notti sono ritornate quasi normali.
Quasi… perché anche ora, ogni tanto, qualcosa succede…
Fatina ogni tanto ha qualche incubo, e allora la senti accendere la luce, soffiarsi il naso, bere, talvolta piangere per lo spavento… Come fai a non andare da lei, a vedere come sta, a tranquillizzarla?
Werewolf ogni tanto si addormenta seduto, col cellulare in mano, gli occhiali sul naso, la luce accesa… Così alle tre di notte vedi la luce che filtra sotto la porta, entri nella sua stanza, per dirgli che è ora di dormire, e scopri che sta già dormendo… Come fai a non spegnergli la luce,  togliergli gli occhiali e farlo coricare?     
Insomma, nella Gabbia le notti ancora, ogni tanto, sono un po' movimentate.


Ci sono volte...

Ci sono volte in cui hai voglia di essere abbracciata dal tuo ragazzo, hai voglia di giocare a un videogame, hai voglia di stare un'ora al telefono con la tua amica, di perdere un  pomeriggio a disegnare ciò che vuoi o a fare un video col computer.
Ma magari sono anche le volte in cui il tuo ragazzo è lontano, hai una montagna di cose da studiare e una tristezza che ti prende la gola, e i disegni che devi fare sono prima di tutto quelli da presentare alla profe la mattina dopo.

Ci sono volte in cui hai voglia di guidare nella sera, in questa fetta di pianura, per vedere gli scheletri degli alberi stagliarsi nella luce del tramonto.
Ci sono volte in cui hai voglia di prendere la bici e pedalare fino a quando ti manca l'aria, fino a quando senti i muscoli indurirsi.
Ci sono volte in cui hai voglia di preparare i lavoretti per Natale, di addobbare la casa, di pensare ai regali.
Ma magari sono anche le volte in cui sei chiusa in una scuola fino alle sette di sera,  c'è la nebbia, è solo la prima parte di novembre e Natale è lontano, e la tua casa sarebbe innanzitutto da pulire, prima che da addobbare.

A cosa serve crescere se certe cose non cambiano mai?


venerdì, 21 novembre 2008

Compito in classe di scienze..

Il lunedì successivo alla visita di Fatina a casa di Light-Blue, era programmato un compito in classe di biologia.
Fatina aveva studiato la settimana precedente, ma ugualmente ha portato con sé libro e quaderno per studiare. Il sabato sera, di ritorno dalla fiera e prima di dormire, ha ripassato con l'aiuto di Light-Blue, che probabilmente ci teneva in particolar modo a dimostrare la propria affidabilità nei confronti di Fatina.
Il lunedì Fatina ha risposto solo a tre domande su cinque, sostenendo che - in fondo - se le risposte fossero state giuste avrebbe preso la sufficienza. Io, che non sopporto questi giochetti, le ho fatto notare che, se invece ne avesse sbagliata anche solo una, avrebbe preso una insufficienza.
L'insegnante, durante la scorsa settimana, mentre correggeva, ha detto che in generale, in classe, le verifiche erano andate male tranne due. Fatina, contrita, ha perciò comunicato a Light-Blue che aveva meritato una insufficienza.
Questa settimana, però, la professoressa ha consegnato i compiti: il voto di Fatina in realtà è stato un SEI.
Ha immediatamente comunicato a Light-Blue il voto, e lo ha anche ringraziato per l'aiuto. Il Capitano l'ha nominato tutor ufficiale di Fatina per scienze.
Che strana famiglia...
Quando ha preso NOVE in storia della moda, che aveva studiato con me, nessuno mi ha detto nulla di carino...


lunedì, 24 novembre 2008

Tragiche fatalità

Ogni mattina, dalla Gabbia, usciamo in tre per andare a scuola. Sono tre scuole diverse, in tre luoghi diversi. Ci andiamo con motivazioni e ruoli diversi: Fatina da studentessa, Werewolf da volontario di servizio civile, io da insegnante. Ci andiamo perchè è il nostro dovere, e anche perchè ci crediamo. Ci andiamo e siamo tranquilli.
Una scuola sembra il luogo più innocuo del mondo, il più sicuro.
Forse la pensavano così anche la mamma e il papà di Vito Scafidi. Oggi non lo pensano più, e noi con loro.
Non si può andare a scuola e morire sotto un soffitto che crolla all'improvviso.
E' solo uno dei mali della scuola italiana, ma è uno dei più gravi: la sicurezza fisica di noi insegnanti, ma soprattutto dei nostri figli, non può essere un optional.
In questo caso non possono esistere TRAGICHE FATALITÀ.


Neve e democrazia

Stamattina, in questa fetta di pianura, nevicava.
Alle 8, quando siamo entrati a scuola, il giardino era coperto e la neve stava continuando a scendere abbondante.
I bambini, come previsto, erano incontenibili... li ho lasciati sfogare un po', li ho fatti un po' disegnare, e poi con la scusa di trovare le qualità della neve, ho fatto una lezione sugli aggettivi...
Alle 10 però, quando è suonata la campanella della ricreazione, la richiesta è partita subito: - Maestra, possiamo uscire a giocare con la neve???
Ora, io ho sempre amato molto la neve e sono assolutamente consapevole del potere di attrazione che esercita nei confronti dei bambini... ma sto invecchiando, il mio braccio stamattina protestava già dopo aver portato la borsa coi quaderni per cinque minuti sotto la neve, figurarsi se accettava di star fuori un quarto d'ora senza protestare... e poi, i bambini ultimamente si ammalano spesso, e non volevo sentirmi dare colpe dai genitori... e poi aveva iniziato a piovere e la neve si stava sciogliendo... insomma, non avevo nessuna intenzione di farli uscire, così ho detto di no.
Dato che insistevano ho coinvolto nella discussione anche G., la collaboratrice (la bidella, per i non addetti ai lavori...) che è al nostro piano, che mi ha dato manforte dicendo che non voleva pavimenti infangati.
Dopo qualche minuto, però, mentre stavo continuando a chiacchierare con G. e con le colleghe, la nostra attenzione è stata attirata da un buffo spettacolo: i bambini sono usciti dalla classe con fogli tenuti in mano a mo' di cartelli, in testa alla fila c'era A, il bimbo a ruote, spinto da una compagna, e reggeva un cartello a due mani, dietro di lui tutti gli altri, che marciavano e scandivano “VO-GLIA-MO U-SCI-RE , VO-GLIA-MO U-SCI-RE!”. Sotto il nostro sguardo, prima meravigliato, poi divertito, infine preoccupato, hanno fatto due giri del salone...
Non ci siamo lasciate convincere, anzi, dopo poco G. è andata a suonare la campanella. Ma la cosa mi ha lasciato alcune perplessità:
  • la mia classe è un gruppo che non riesce ad organizzarsi autonomamente nemmeno per fare un gioco in salone... si sono organizzati in pochi secondi, cartelloni compresi...
  • le altre classi hanno fatto la stessa richiesta alle maestre, ma si sono rassegnati quasi subito al NO, la 4^ A invece ha ritenuto necessario protestare...
  • io non ho mai, assolutamente mai, parlato con loro di cortei... eppure hanno usato questa forma di protesta...
Si potrebbe pensare che io li abbia “indottrinati” nelle settimane scorse, quando c'erano gli scioperi a le proteste contro la riforma Gelmini, che abbia parlato loro del corteo a cui ho partecipato, che abbia preso spunto dalle immagini passate in tv per parlarne... Invece no: non ho detto nulla di tutto questo.
    E allora: PERCHE'?
    Perchè proprio la mia classe e non, ad esempio, l'altra quarta?
    Perchè si sono messi a protestare tutti insieme?
    Perchè con un “corteo”, se io non ho mai parlato di questo tipo di lotta?
Da dove viene loro questa necessità di far sentire la loro voce? Questo piccolo esercizio di dissenso democratico?
Il Capitano sostiene che non c'è bisogno di parlare su queste cose, che certi comportamenti si assorbono per osmosi e che io sono “pericolosa”: si dice certo che la collega che insegna nell'altra quarta non abbia mai partecipato ad una manifestazione di dissenso in vita sua...
Io da parte mia so di essere piuttosto dittatoriale a scuola, ma di invitare spesso i bambini a non temere il confronto dialettico... ma le perplessità restano.
Ho una sola certezza: una volta ancora, devo ricordarmi di essere meno democratica!


 
giovedì, 27 novembre 2008

Febbre d'amore

Fatina, da tre giorni, ha la febbre: un febbrone anche molto alto che la costringe a casa da scuola. Martedì lei e Light-Blue si sono sentiti solo telefonicamente, e per pochi minuti: non era proprio in grado di fare di più. Anche perchè nel frattempo si è ammalato anche lui: febbre e mal di gola...
Ieri sera, invece, sono riusciti a stare un po' in chat. Così si sono visti attraverso la webcam: lei in pigiama, con un'acconciatura stile “Medusa”, lui con i capelli di chi non vede pettine da due giorni...
Però si piacevano lo stesso, e i picci picci pucci pucci si sono sprecati...
Del resto, l'amore è cieco!



venerdì, 28 novembre 2008

La stagione dei compleanni

IBS, Amazon, Musicalbox, Yamaha, Toyota, Wii, Pc, auto, videogames, sax...
No, non ho scambiato il blog per un motore di ricerca: nella gabbia è iniziata la stagione dei compleanni...
La stagione di cui sopra inizia a fine novembre e si protrae per un mese: comprende (nell'ordine) i compleanni di Werewolf, del Capitano, di Fatina e della Zietta, passando attraverso Santa Lucia ed il Natale. In genere comporta un dispendio significativo di denaro (e per fortuna che poi arriva la tredicesima...), una certa quantità di calorie assimilate prevalentemente attraverso dolci, un minimo di impegno organizzativo per mettere insieme cene, impegni, torte.
Ora che Werewolf e Fatina sono più grandi l'impegno maggiore è cercare il regalo giusto per ognuno e per ogni occasione; quando invece erano piccoli c'era la tremenda incombenza delle FESTE DI COMPLEANNO.
Le feste di compleanno di Werewolf erano occasioni apocalittiche in cui circa 25 coppie di genitori ci lasciavano in consegna i loro pargoli con la scusa di dover provvedere, nella prima domenica di apertura prenatalizia, alle spese in vista di Santa Lucia. Nella realtà erano l'occasione (per loro) di poter fare un giro in centro senza barbari tra i piedi... In genere si svolgevano nel salone della parrocchia e si concludevano con megarisse, che fortunatamente non lasciavano segni e venivano sedate immediatamente prima dell'arrivo della prima coppia di genitori che veniva a ritirare i figli.
Le feste di compleanno di Fatina erano più complicate: causa chiusura dell'oratorio per lavori, in quegli anni, si sono svolte in molti luoghi diversi; erano spesso feste di un gruppo di bambine che festeggiavano insieme il compleanno, questo comportava la necessità di far accordare le teste di diverse mamme... cosa assolutamente non facile; comprendevano vari pianti di Fatina per i più svariati motivi, da ricondurre ad uno solo: la sua emotività; si concludevano invariabilmente con lei che piangeva a dirotto perchè l'idea che una cosa bella come una festa finisse la faceva soffrire; proprio per questo, successivamente, si sono trasformate in appuntamenti di gruppo al cinema con popcorn e bibite, che almeno toglievano i pianti intermedi.
Ora è tutto un po' più calmo... e un po' più triste... e lo so che è sicuro sintomo di una malattia mentale, ma ho nostalgia delle temibili, pazzesche, grandiose, FESTE DI COMPLEANNO!


sabato, 29 novembre 2008

Una notte...

Apro la porta, e una mano che non vedo mi afferra la camicia subito sotto al collo… Qualcuno tenta di trascinarmi via… io mi oppongo con tutta la forza che ho, cerco di chiamare aiuto, il Capitano è a pochi metri di distanza, nel nostro letto, ma sta dormendo…AIUTO! AIUTO! devo far uscire la voce se voglio che mi senta… ma la voce non riesce ad uscire, escono solo suoni leggeri, l'aria ha preso il posto delle parole… devo sforzarmi AIUTO! AIUTO! non ce la faccio, non si sente nulla… devo cercare di fare rumore in qualche altro modo… batto le dita sul legno dello stipite… AIUTO! AIUTO! e la voce non esce…

- Che cosa c'è? Stai male? Cosa c'è? Svegliati! hai un crampo? Cosa ti senti? -
- Un incubo… E' stato un incubo.. Ti chiamavo, ma la voce non usciva…
- Bhe, invece nella realtà usciva… Chiamavi aiuto…

Caro Capitano, ti ho cercato nel mio sogno, avevo bisogno di te, ma non riuscivo a farmi sentire… e tu mi hai sentito ugualmente, hai spezzato il mio incubo e mi hai riportato alla realtà. Temevo che tu non ci fossi in quel mondo di paura… e invece sei arrivato dal mondo reale e hai spezzato l'angoscia e la solitudine. Mi hai chiesto se avevo sete (ma a me scappava solo la pipì…), mi hai abbracciato, mi hai fatto riaddormentare. Grazie di esserci




domenica, 30 novembre 2008

21


BUON COMPLEANNO
WEREWOLF!

    Che quest'anno avvicini sempre più la realtà ai tuoi sogni!



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