domenica 15 luglio 2012

Un'altra estate


Estate. Un'altra estate, verrebbe da dire.
Invece no.
Perché questa non è un'estate come le altre: è un'estate di attesa, di passaggio...
Alle spalle, tutti gli anni di scuola dei nostri figli: i compiti, i colloqui, le pagelle. E anche tutti gli anni di lavoro del Capitano: ottanta chilometri al giorno, i turni, le notti...
Ora, e tra poco, c'è Fatina che si prepara per prendere la patente, e c'è Barcellona, ancora una volta tutti e sei insieme, questa volta in aereo.
E lì in mezzo ci sono i miei cinquant'anni. Tra una settimana esatta. Troppi per festeggiarli qui e perciò esorcizzati nel bel mezzo del viaggio.
E poi, un po' più in fondo, c'è ottobre.
Con Fatina che inizierà l'Accademia in un'altra città, e perciò sarà via di casa dal lunedì al venerdì...
Col Capitano che andrà in pensione, e perciò sarà a casa sempre...
Ci sono tante cose da fare in quest'estate: l'iscrizione, la casa da cercare, i documenti da preparare, le dimissioni...
Ci sono tanti progetti in mente per il prossimo periodo: la casa da sistemare, l'arredamento da cambiare, le vacanze finalmente senza limiti di tempo, il cane Pisolo da trovare...
Chissà cosa realmente faremo, e in che ordine...
Chissà cosa realmente succederà...
Chissà se ce la faremo, tutti quanti...
Intanto c'è questa estate, per inspirare e... prepararsi a saltare!

sabato 7 luglio 2012

Una mattina di luglio


Sono partiti in tre: Fatina, Werewolf e Luna.
La nostra presenza, mia e del Capitano, quella mattina non era prevista.
Noi siamo andati a fare la spesa, abbiamo riordinato, abbiamo guardato facebook.... Abbiamo spedito massaggi senza ottenere risposta, abbiamo guardato l'orologio più e più volte..
E poi non ce l'abbiamo fatta più e siamo partiti. E nel frattempo è squillato il cellulare, era Werewolf : - Ci siamo, è entrata!.
Siamo arrivati. Lei era là che parlava. Werewolf era affacciato alla porta, Luna era lì di fianco.
Io e il Capitano ci siamo seduti, ci siamo rialzati, siamo andati a fare una giretto. Werewolf e Luna sono andati alle macchinette e sono tornati.
Lei era sempre lì che parlava.
Io mi sono seduta, mi sono rialzata, mi sono seduta circa trecento volte.
Werewolf e Luna si sono affacciati, hanno ascoltato, guardato, commentato.
Il Capitano è rimasto in piedi, con lo zainetto di Fatina stretto tra le mani.
Poi lei si è alzata. Ha parlato ancora un po', ha salutato ed è uscita, di nuovo tra noi.
Le abbiamo chiesto, ci ha raccontato, ce la siamo abbracciata e baciata.
Fatina si è diplomata.