Nell'ordine:
- uomini di mezza età carichi di borse di plastica dal contenuto misterioso
- ragazzini brufolosi e pallidi rigorosamente in blocchi di non più di tre individui
- gruppi di persone visibilmente non italiane
- famigliole con bambini dall'aria assorta
- adolescenti con code di cavallo e magliette di gruppi metal che parlano di Watt e dimensioni
- cinquantenni con magliette dell'hard rock cafè che pretendono risposte semplici a domande complicate (vero Capitano?)
- disabili in sedia a rotelle
- papà con bimbi nel marsupio
- ragazze dall'aria annoiata
- mamme dall'aria vagamente inquisitoria...
La gente che circola alle fiere dell'informatica è piuttosto curiosa e variegata.
“Ogni volta che vengo qui mi meraviglio sempre di quanti nerd ci siano in giro!” dico al Capitano.
“Ah, grazie!” risponde lui, tra l'offeso e il divertito.
Improvvisamente mi rendo conto che non ho mai pensato al Capitano come a un nerd, ma di sintomi in realtà ce ne sono parecchi...
E mi viene quasi voglia di urlare: “Bene ragazzi, venite qui e osservatelo bene: questo sarà il vostro futuro!”
Ma poi mi dico: “Eh no, nerd o non nerd, un futuro così bisogna costruirselo!”
Così torno ad osservare il mondo che gira in questo perimetro:
- una coppietta alla ricerca di non si sa bene cosa
- una vecchia ragazza che ascolta con sufficienza un espositore che pensa che le donne non capiscano niente di computer ed elettricità...
Ah no, quella non conta: quella SONO IO!
Nessun commento:
Posta un commento