Blue è in stabilmente in Islanda da poco meno di due anni. In questo periodo ci siamo sentiti via facebook, via mail, e qualche volta con qualche sms. Con la posta “normale”, quella con i francobolli per intenderci, gli ho spedito solo un pacchetto piccolo, una raccomandata, senza particolari problemi.
Solo che ora... Blue sta per diventare papà. Posso non spedirgli un regalo per la sua bambina? Posso guardare gli abitini da bimba taglia 3-6 mesi e non pensare alla cucciolotta che sta per nascere, anche se così lontano da qui?
Certo che no!
Perciò, per tempo, ho iniziato ad informarmi per la spedizione di un pacco vero, di quelli che non si zippano e non si decomprimono...
Sono andata in un ufficio postale qualche giorno fa: gentilissima, l'impiegata mi ha dato un bollettino precompilato, mi ha dato alcuni consigli per il confezionamento ma, quando le ho chiesto di poter comprare una scatola di quelle “ufficiali” di Poste Italiane (in modo da non aver problemi con le misure) mi ha risposto, non senza imbarazzo, che nell'ufficio c'era l'inventario in corso e per alcuni giorni non avrebbero potuto vendere nulla.
Così mi sono recata in un altro ufficio postale per comprare la scatola.
Accingendomi a preparare il pacco, tuttavia, mi sono sorti dei dubbi riguardo il bollettino che mi era stato consegnato; destinazione: Islanda – area U. E. Ora, io non ho mai amato molto la geografia, ma il dubbio che ci fosse qualcosa di strano mi è balenato per la testa, così ho controllato sul sito delle poste ed ho scoperto che avevo ragione, l'Islanda non è in area U. E., non ci sono nemmeno particolari accordi commerciali, quindi il bollettino che mi avevano consegnato era sbagliato e inoltre mi serviva anche il modello della dichiarazione da allegare per le formalità doganali.
Così, il giorno successivo, sono andata in un terzo ufficio postale (per comodità, dato che ero in zona, mica per altro...) e, ingenuamente, ho richiesto un nuovo bollettino e la dichiarazione doganale da allegare. Ciò che mi hanno consegnato era leggermente diverso da ciò che mi avevano dato nel primo ufficio postale, ma la cosa non mi ha preoccupato: se il primo era sbagliato il secondo poteva tranquillamente essere così. Quando, tuttavia, ho iniziato a compilare, mi sono resa conto che tutto ciò che mi avevano dato si riferiva a pacchi per spedizioni commerciali...
Perciò ho controllato di nuovo sul sito delle poste, mi sono stampata le pagine che riguardavano ciò che mi serviva e stamattina, prima di andare a scuola, sono tornata nel primo ufficio postale e finalmente ho avuto la modulistica corretta.
Il primo scoglio è superato... Ora non resta che tentare di spedire, sperando che nessuno trovi da ridire sulla dichiarazione doganale, sul confezionamento del pacco, sui sigilii di sicurezza della scatola ufficiale di poste italiane, eccetera, eccetera, eccetera....
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